19 giu 2012

Lago di Garda: considerazioni più che sparse.

Staccare la spina, quasi completamente per qualche giorno fa bene.
Fa bene proprio alla salute, al cuore, all'anima, al sistema nervoso centrale e a tutte le appendici che girano vorticosamente e da troppo tempo.


L'organizzazione di questi giorni, è stata un misto tra eccitazione e paura per me: ritornare sul Lago di Garda, dove per colpa di brutte situazioni del passato, mancavo da troppo tempo. 
(grazie Deb per la spinta)
Siamo partiti come la famiglia Fantozzi, ci mancava giusto un portapacchi alto tre metri sopra la macchina e sembrava partissimo per l'America e per mesi. 
Io sono fatta così, mi piace avere tutto a portata di mano, vado in paranoia se non ho dietro mezza casa.
Mio marito mi sopporta: lo deduco dal fatto che non mi ha ancora scaricato al primo autogrill in autostrada.
Non ci mancava e non ci è mancato nulla anzi, credo che avrei potuto rimanere comodamente un paio di settimane per finire le scorte.

Un giorno racconterò il backstage di queste foto, per ora ve lo risparmio,
consideratela semplicemente un documento di cronaca.
La prima gioia è arrivata quando con un bellissimo sorriso mi è venuta incontro Debora, l'amica del forum, l'amica delle nottate passate al telefono, l'amica già incontrata, l'amica che ormai fa parte di me e della nostra famiglia.
La prima tensione si è sciolta, abbiamo fatto anche un interessante scoperta: il suo bimbo e mia figlia si odiano quanto noi ci amiamo: speravamo che giocassero insieme per tutte le giornate, invece abbiamo passato il tempo a dividerli.
Ma in fondo questi sono particolari quando hai molte cose da raccontarti e la voglia di stare insieme a rilassarti, inezie che vanno oltre le grida e i capricci.



La seconda gioia è stata incontrare Barbara, sono stata benissimo e anche se emozionata, ho vissuto un pomeriggio che rimarrà nel mio cuore per molto tempo.
Non trovo ancora le parole giuste, ora riesco solo a scrivere: GRAZIE.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
Dopo moltissimo tempo, mi sono presa una mezzora per stare da sola, ho fatto una passeggiata, non posso dire che sia stata rilassante, anzi, ma si è rivelata sicuramente utile. 
Improvvisamente mi sono trovata davanti a due cose: un oleandro e dei gigli arancioni e vederli così vicini ed insieme mi ha fatto quasi sobbalzare.
Saranno anche stupide coincidenze, ma quelle piante erano tra le preferite dei miei genitori, proprio fatte così, precise nella tonalità e nella forma: sono state un balsamo meraviglioso per le ferite che ho deciso di chiamare "in via di guarigione".
Non ho la certezza che ci fosse qualcuno a tenermi la mano o che fosse al mio fianco per consolarmi, ma a me è piaciuto pensarla così.



Il Lago, il mio  Lago, è sempre meraviglioso, camminare sui suoi sassi è stata emozione pura, vertigionosa, totalizzante e travolgente.
Vedere la stessa scena di molte foto che ho visto in casa, è stato commovente: un papà e la sua bambina in riva al lago.







So che posso sembrare più confusa del solito: non penso sia solo colpa del caldo, credo di dovermi ancora riprendere del tutto e da tutte le emozioni provate. 
Ho pianto e riso molto, sono stata bene e male, mi sono agitata e rilassata, mi sono sentita felice e triste: tutto nella norma insomma, in bilico come sempre.
Per mescolare ancora di più le carte e aggiungere altro casino, vi copio quello che ho scritto in una di queste sere su un pezzo di carta volante: fatene ciò che volete, ormai sono ad un punto di totale anarchia dei pensieri sparsi.


Ho incontrato una farfalla.
Ho avuto la possibilità di vederla da vicino.
Ne ho apprezzato i colori e alcune sfumature che non sapevo nemmeno che ci fossero.
La sua leggiadria nel volo è entusiasmante da vivere e guardare.
Ho visto un sorriso puro, ho ammirato una risata del cuore.
Ho respirato un' aria lieve e profonda.
Mi è sembrato di capire meglio cosa sono i particolari veri, cosa sono le cose importanti.
Ho deciso di prestare più attenzione alle priorità.
Ho deciso di seminare ancora in un terreno che credo fertile.

Concludo meno poeticamente dicendo che la vita va avanti lo stesso: sia che io mi senta triste e appesantita  per le sorte che mi è capitata, per tutte le cose che non ho capito e mi hanno fatto male, per tutte le persone che non mi sono piaciute e per tutte quelle che non mi hanno voluto. 
La vita va avanti anche quando non c'è giustizia e non si ha possibilità di farsi rispettare, quando le cose stupide, senza senso e significato si presentano giornalmente infastidendoci e facendoci soffrire.
Le situazioni più varie si presentano ininterrottamente anche senza il nostro consenso: felicità e dolore, leggerezza e pesantezza, soddisfazione e delusione, salute e malattia.


Perciò ho deciso che il tormentone dell'estate 2012 sarà:

ME NE FOTTO e cerco il meglio da ogni cosa.


Scusate il francesismo, non ho mai detto di aver studiato ad Oxford e so che l'avete già capito da tempo.

Franci

2 commenti: