16 apr 2012

Vizi capitali: Lussuria

Dopo una breve/lunga pausa, torniamo a pubblicare i nostri pensieri sparsi.

Qualcuno si è accorto che dal ciclo dei vizi capitali, ne manca solo uno ed è la lussuria.
Non mi sembrava il caso di pubblicarlo il Venerdì Santo, perciò eccoci arrivati alla fine del nostro percorso, con l'ultimo vizio ^_^

Quando si può considerare una persona veramente lussuriosa?
Ok, se ci sono delle perversioni o vengono messi in atto dei comportamenti che causano pericoli per se stessi o gli altri, vado meno in confusione, ma non capisco realmente quali siano i confini entro i quali si può parlare di vizio vero e proprio.

Lo è quando si cerca il piacere fisico?
E quando lo si cerca anche se fine a se stesso e "senza amore"?
Lo è quando ci si fa travolgere dal "vento della passione" e non si vive di altro che del puro desiderio di un'altra persona?

Mi torna alla mente Dante e più precisamente il mio pensiero va a Paolo e Francesca, una coppia di giovani dannati del suo Inferno.
Parlo proprio di ricordi da adolescente, sui banchi di scuola delle superiori, quando rimasi colpita e affascinata dalla loro storia d'amore.
Lei, Francesca: bella e giovane, data in sposa ad un uomo più vecchio e che non amava.
Lui, Paolo: il fratello del marito di Francesca, è sposato e lascia che lei si invaghisca di lui fino ad innamorarsene perdutamente.
Si baciano, vengono scoperti e uccisi.
Volano nel vento incessante dell'Inferno uniti uno all'altro, dannati in eterno.
Nonostante siano in coppia, soffrono e si struggono per la triste storia del loro amore.
Mi pareva di soffrire con loro e ne sono certa: io facevo il tifo per loro e in fondo lo faccio ancora.

Nella realtà, credo in valori che qui vengono letteralmente calpestati ma in quei versi ho letto e leggo così tanta passione che non riesco a non trovarli commoventi, tormentati e toccanti.

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense



























Sembra che io non abbia le idee molto chiare in merito a questo vizio.


Franci

2 commenti:

  1. se t'aspetti che io arrivi a schiarirti le idee caschi male cara mia! io non lo so dove sta il confine tra vizio e non vizio, chè forse se fosse più netto sarebbe anche più facile non varcarlo...
    credo comunque che la lussuria cominci dove finiscono l'amore e il rispetto per se stessi e gli altri. vabbè, è ancora fumoso il concetto, vero?! ^_^

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