16 apr 2013

Arieggiare il prato: lavori di primavera.

Avere un giardino, ti fa scoprire mondi che mai ti saresti aspettata di incontrare. Come in ogni cosa della vita, anche per un prato ci sono le schiere e le categorie di pensiero più varie, le racchiuderei però, in due grandi filoni di pazzi esperti amatori. (rido)
Ci sono quelli del tappeto erboso e quelli del verde comevienevienechenonsipuòperdertroppotempoperunprato.
Il tappeto erboso è funzionale e perfetto, dal verde quasi finto da quanto è carico e brillante, quello che non ha erbacce diverse dalla gramigna e che si mantiene, oserei dire, plastico (si capisce già da che parte sto, non sono proprio capace di essere imparziale).
E poi ci sono quelli (i migliori, direi) che amano l'erba seminata, spettinata, con qualche fiorellino qua e là, meno plastica e più nature, il prato hippy insomma.
Ora, non voglio mettermi a sparlare metaforicamente anche se mi piacerebbe molto, questo vuole essere una specie di tutorial, ma mi viene spontaneo dire che: mi piacerebbe da morire avere un praticello seminato dai fiori spettinati, ma mi hanno rifilato il tappeto erboso. E c'è ben poco da ridere in effetti.
La cura che un tappeto erboso richiede, nel nostro caso è molto più complicata. Perché se su un prato non ci cammini, tua figlia non ci sparge fango a profusione ad ogni pioggia è una cosa,  diversamente è un lavoro a tutti gli effetti.

Per tutto l'inverno lo abbiamo pettinato, abbiamo quindi tolto l'erba secca e rovinata con il rastrello. Ora che la natura si è risvegliata però, abbiamo dovuto provvedere all'arieggiatura. Perché un tappeto, se non lo arieggi si infeltrisce, e noi non vogliamo che diventi un pezzo di marmo sterile. Già.
Insomma, bisogna procurarsi un rastrello particolare dotato di denti che penetrino nel terreno in modo da bucare sto coso di prato e che permetta alle sue radici di respirare: l'arieggiatore.
Una volta bucherellato in lungo e in largo, bisogna provvedere alla concimazione, noi abbiamo usato lo stallatico bio di cui ho parlato anche qui, lo stesso che abbiamo usato per l'orto. Può essere utilizzato anche un concime chimico a lento rilascio, ma la paura di avere una bambina verde avvelenata ci ha fatto desistere dall'idea di acquistarlo, meglio la cara e vecchia cacca di  mucca invecchiata ad hoc.
Una volta messo il concime, nutrite le radici, bisogna bagnare copiosamente in modo che esso penetri nel terreno e attivi tutti i processi di fertilizzazione. Credevo che avremo vissuto per giorni con l'odore di stalla perenne, ma mi sbagliavo: niente puzza e siamo tutti felici.
Ora non rimane altro da fare, che pregare.

Pregare che non crepino solo delle strisce perché il tappeto è fatto a strisce e non crepa tutto insieme; pregare che si risveglino bene tutte le strisce, perché i punti dove il fango è stato più generosamente sparso da nostra figlia, appaiono spelacchiati e sofferenti ed infine, pregare che muoia del tutto e verso settembre (giusto periodo delle semine dell'erba), così lo cambio.
Se succederà, prometto di seminare vestita da girasole con una ghirlanda di margheritine sulla testa. Ma si può perdere tutto sto tempo per un po' d'erba che non si fuma nemmeno? No, appunto.

Franci.

3 commenti:

  1. Io ho tanta sabbia con erbacce qua e la devo arieggiare?
    Luca sta ancora facendo l'impianto di irrigazione dopo tre anni ma io voglio erba non ne posso piu' di sabbia davanti alla porta, ma è tardi per seminare ergo.... prato, ma costa....!uffa

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    1. Perché è tardi per seminare? Io ci tenterei comunque. Odio il tappeto, si era capito?

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  2. ma se lo metto sul balcone il tappeto erboso??

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