11 dic 2012

Blogstorming: memoria della tradizione.

Questo mese in particolare, non posso non scrivere di getto quello che mi passa da giorni per la testa su questo argomento: "Fra tradizione e memoria", tema di dicembre del Blogstorming di Genitoricrescono. Come spesso è accaduto, anche questa volta ho cambiato a mio modo il titolo, invertendo le parole e credo che si sia ormai capito, che uso spudoratamente il Blogstorming come percorso terapeutico personale.
Comincio col dire che ce l'ho fatta.
Ho rogitato.

Non so nemmeno se in realtà esista il termine, ma io l'ho fatto, lo giuro e me lo ricordo molto bene.
Rassicuro me stessa pizzicandomi le gote da un paio d'ore, che l'ho fatto veramente. Per giorni non sono riuscita ad aggiornare il blog, non perché non avessi molto da raccontare, anzi (vivo un tumulto di emozioni, ma ci sono un mucchio di scatoloni da aprire...), ma perché sono rimasta con il respiro trattenuto fino ad oggi. Oggi potrei dimenticarmi di essere un' astemia atipica e scolare vodka mangiando spaghetti.

Il primo passaggio di questo mio personale trionfo l'ho descritto qui, il secondo l'ho fatto oggi per chiudere il cerchio, insomma torno a scrivere dopo aver vinto su una delle mie più grandi nemiche: la memoria.
Naturalmente non parlo della memoria che serve per ricordare una lezione o una poesia, ma di un'insieme di informazioni, che messe una vicino all'altra, formano la mia storia personale e famigliare. L'impresa vera e propria è durata circa 10 anni (mica bruscolini) ed ha interessato ogni piccola parte della mia esistenza, l'arduo  e difficile compito che ho dovuto e voluto assumermi, è stato quello di ripulire la memoria.

Ripulire la memoria per vivere in tutta serenità il presente: non mi sono resettata ma ho ripulito e sradicato, ho spolverato e mangiato polvere, ho levigato e grattato, ho buttato e scaraventato, ho scavato e raschiato ogni fondo, ho ridefinito e ho smaltito. Non tutti i ricordi meritano di essere ricordati e non tutti i riti famigliari devono necessariamente far parte di ciò che portiamo sulle nostre spalle a mo' di bagaglio, perché spesso, e nel mio caso è stato proprio così, il peso che portiamo "di memoria" non ci appartiene per nulla.
I miei mi hanno lasciato una memoria scomoda, un insieme di azioni di famiglia, di accadimenti di famiglia, di obblighi di famiglia, di riti di famiglia e litigi di famiglia, di cui mi sono voluta e dovuta liberare.
Non potendo eliminare o cambiare le persone... mi sono accollata l'onere di fare pulizia. 
Ecco come sono arrivata ad oggi: ho rogitato.

L'unica memoria che voglio mantenere viva è la parte che riguarda i ricordi legati alle tradizioni di famiglia.  Ho dei ricordi commoventi e pieni di affetto che non voglio assolutamente dimenticare. Amo fare i biscotti di Natale, per esempio, proprio come facevo con mia madre per giornate intere, amo fare l'albero e il presepe, organizzo la cena e il pranzo di Natale preparando tutto nei minimi dettagli come era tradizione fare in casa mia, anche se siamo solo noi tre. Voglio ricordare i compleanni speciali, il tocco di grazia che mia madre sapeva dare ad ogni angolo della casa, voglio sentire riecheggiare il suono della campanella che suonava mio padre sancendo l'arrivo di Gesù Bambino,  mentre io ero chiusa in camera in trepidante attesa.

Desidero che mia figlia conosca questo insieme di pratiche che mi accompagnano fin da quando ero piccolissima. Un domani deciderà ciò che le piace e ciò che invece non reputerà importante, farà pulizia della memoria pure lei, se lo desidererà, ma ora, ogni volta che prendo in mano il mattarello della sua nonna Maria Grazia, le racconto che ha molti anni, che è in legno di ulivo, che va unto per nutrirlo e mantenerlo forte, che non vanno usati detersivi per pulirlo e che è il mattarello con cui si fanno i biscotti di Natale da più di 35 anni.


Franci.

Questo post partecipa al blogstorming









(Ho cambiato di nuovo il vostro titolo, perdono Super Staff, ma ormai mi viene spontaneo contestare pure i titoli del Blogstorming, abbiate pazienza, sono una rompicoglioni cronica.)

13 commenti:

  1. questa si chiama selezione della specie, in una parola sopravvivenza.

    il dono più grande che ti sia fatta è la consapevolezza di sapere dove sei, e quale sia il tuo bagaglio: per viaggiare è necessario portarsi appresso solo l'indispensabile, il superfluo è un peso che affatica il fisico e lo spirito.

    i biscotti che hanno il sapore dell'amore, gli affetti della vita, qualche buon ricordo... questo è già tutto.

    buona strada fra

    paoletta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici che sia sopravvivenza? Io penso davvero che alcune persone abbiano bisogno (io), più di altre di "pulizia" per vivere serene, molto dipende forse dalle esperienze che si presentano da vivere o forse dal carattere o dalla mania del controllo ;)
      Grazie, adesso ho anche io, una strada tUUUUtta mia ^_^

      Elimina
    2. che poi, se parti con lo zaino già pieno, dove le metti tutte le cose meravigliose che incontri lungo il cammino? ;)

      Elimina
  2. bellissimo post franci.. E adoro immaginare le vostre mani, tue, di M.Grazia e di Elisa le une sulle altre, mentre stendete la frolla.. Poesia.

    RispondiElimina
  3. Me lo sono conservato per il primo momento di pace, il tuo post, per godermi ogni parola del tuo racconto.
    L'ho letto ora e penso che é un anno che ti guardo vivere la tua vita. Ora, dopo queste pulizie, dopo il trasloco saró ancora qui, a guardare la tua nuova vita. Nuovi inizi. Sei partita benissimo.
    È bello sentirsi parte del tuo cammino :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono contenta che tu sia felicemente al mio fianco in questo mio cammino.
      ("sono onorata" è troppo pomposo, Nicchiona? :P )

      Elimina
  4. Bellissimo post Fra. Quanto avrei bisogno anche io di fare pulizia e dare un calcio al passato...ma per ora non posso..o forse non voglio??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo lo sai solo tu, nel tuo cuore ci sono tutte le risposte di cui hai bisogno, credo...

      Elimina
  5. Ah quanto dovrei fare pulizia pure io ... prenderò spunto da questo tuo post!

    Un abbraccio
    Cinzia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hehehe, penso che sia proprio necessario e che te lo meriti pure ♥

      Elimina
  6. Questo tuo rispolverare i ricordi più belli lasciando invece i meno piacevoli in uno scomparto diverso della tua mente mi è piaciuto tanto. Ti ho immaginato mentre ungi il mattarello di tua nonna assieme a tua figlia e mi sono commossa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. IL mattarello è quello di mia madre e quando lo ungo, spero sempre che un giorno lo faccia anche Elisa con la mia stessa gioia!

      Elimina