28 gen 2013

Labirintite: vivere con i labirinti in panne.

Gira il mondo gira…
Non sono del tutto impazzita, ma queste canzoni riecheggiano in questa casa da giorni. Il mio mondo gira davvero, mentre il prezioso labirinto nel mio orecchio è andato in tilt. Ma procediamo con ordine. L’altra mattina, la mattina in cui è uscita la mia intervista su Genitoricrescono con Lucia di là in mezzo al mar, appena sveglia, mi sono resa conto di non stare molto bene. Provando a scendere dal letto, la stanza ha cominciato una danza intorno a me, le piastrelle quadrate hanno assunto forme ovaleggianti ed ondulanti e il mio cuore è partito a battere a mille.
Non sono ipocondriaca, ma dato che ho una sana e fottuta paura di morire, ho pensato in seguenza che mi stesse venendo: un’embolia, un infarto, un collasso cardiopolmonare o semplicemente una sincope con relativo stramazzo. Mio marito, sbiancato per l’occasione, che mi continuava a dire “si vede proprio che stai male” “cavoli, che pallida che sei” “sei messa proprio male” e l’ansia con sudarella annessa, non mi ha aiutato molto. Poteva essere semplice ansia da prestazione, ma ho capito subito che non era una risposta esagerata del mio molto psicosomatico essere.
Morale? Labirintite acuta, con i relativi sintomi destabilizzanti quali nausea, vertigini e giramento del mondo attorno. Che avrei anche potuto fare a meno di provare, per dire.
Meno male che ironizzo, meno male che rido per tutto o quasi (principalmente perché so che non è nulla di grave), ma non è stato semplicissimo non farsi prendere dal panico mentre mi sono sentita una beona in preda ad un post sbornia devastante. 
Il viaggio in macchina per arrivare ai poliambulatori, tra una curva e un dosso è stata una scoperta: non avrei mai creduto di avere un repertorio così fornito di versi da conato e non sono una novellina in fatto di tirarsù. Scesa dalla macchina ho provato il brivido di chi è stato sulla luna (ammesso che qualcuno ci sia stato): per un attimo la leggerezza estrema ha preso possesso del mio corpo, fluttuavo, non sentivo la terra sotto i piedi e mi sono dovuta ancorare alla macchina per non cadere rovinosamente distesa in mezzo al parcheggio, che col mio lieve peso, mi sarebbe senza dubbio costato un paio di fratture scomposte.
Andando lungo il corridoio degli ambulatori poi, mi ripetevo di guardare le piastrelle per andare dritta, “segui la fuga delle piastrelle, guarda la riga, vai dritta” inutile dire che svergolavo ad ogni passo. E poi vogliamo parlare degli sguardi che ti lanciano le persone che sono nelle sale di attesa quando arriva una un pochino stramba?  Gli sguardi parlano: "ma guarda che male è messa questa, adesso cade, ha pure una bambina, povera stella" la bambina, naturalmente. Vabbè, se non fossi stata così male, e se solo avessi avuto la possibilità di girarmi verso di loro senza vomitare a getto, penso che avrei sfoderato la classica frase "minchia guardi?", ma non ho avuto il tempo per pensarlo, che la mia salvatrice era sulla porta dell'ambulatorio ad attendermi: la Dottoressa.
Una volta entrata, mi sono accomodata, mi ha visitato e fatto fare un test: piegata in avanti a scuotere la testa per circa 10 secondi. 
"Labirintite" mi ha detto, mentre io cercavo di riprendere gli occhi che vagavano per i cacchi loro nelle orbite. Un test, è il caso di dirlo, rivoltante
Adesso mi fa ridere, ma mi sentivo un cartone animato dopo una tega in testa, gli occhi sono rimasti per qualche interminabile secondo completamente indipendenti dal resto del corpo. Una volta ingoiato il niente che avrei volentieri rigettato dalla disperazione di non essere più padrona dei miei occhietti belli che ne frattempo facevano BOIN BOING da destra a manca, la cara dottoressa mi ha detto che l'equilibrio sarebbe ritornato con calma ed in qualche giorno.
"Per il momento lei è una squilibrata, ah ah ah!"
"(Simpatica! Sapesse dottoressa cara, quanto lavoro sull'equilibrio faccio, lei una battuta del genere non l'avrebbe mai fatta)". 
E quando ha aggiunto: "In questi giorni, non deve pretendere di avere il controllo su tutto, non si deve volere il controllo su tutto, si riposi", mi son detta: "Capperi, ma questa legge il blog!", l'orgoglio Nicchione si è impossessato di me.
Al che, logorroica come sono, ho scoperto di avere un medico geek, che sa cosa sono i feed, cos'è il Google Reader (no, non legge il mio blog, ma ne legge alcuni che conosco pure io, tiè) e ho reputato necessario farle vedere l'intervista e il blog per dimostrare la mia serietà.
Spero che legga questo post (vorrebbe dire che si è abbonata ai feed, me he he) e che si faccia una risata. La vorrei inoltre ringraziare per la disponibilità e per il consiglio di gattonare se non mi sento sicura nel camminare. Che l'altra notte al buio, non mi sono nemmeno vergognata di farlo, ma alla luce del sole, no, non ce la faccio. Per il resto della giornata mi puntello attaccandomi ai muri, agli armadi, ai fornelli, alle sedie e al gabinetto.

Vivo tra scarso equilibrio e con poco sotto controllo. 
E non è una metafora questa volta.
Circa.
Fin che la barca va, lasciala andare... e buona settimana.
Franci

7 commenti:

  1. ma ancora così stai??? ma tu ci stai prendendo gusto!!

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    1. Sei simpatica pure, tu eh! Diciamo che ora la testa gira meno, rimane solo questa sensazione di stare in barca, un qualcosa di ondulatorio. Non so come spiegarmi. Ma una cosa è certa, sto mangiando veramente poco. (che male non mi fa)

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  2. Anche io ieri notte mi sono svegliata in pieno mare agitato, il letto era diventato di gelatina, ma che fare? basta solo il riposo?

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    1. A me hanno prescritto una cura a base di betaistina, il medico ha diagnosticato una labirintite acuta, dopo avermi visitato.
      Per il letto di gelatina, non ti so aiutare purtroppo, mi rivolgerei al medico fossi in te.

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  3. forte l'incoraggiamento di tuo marito!!!guarisci presto...

    francy

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    1. In realtà vedere la sua reazione è stato determinante per andare subito dal medico, altrimenti sarei ancora lì a pensare di cosa sarei morta...

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  4. mamma mia solo a vedere la tua foto mi ha fatto venire certi ricordi..pure io ne ho sofferto e spesso...e anche ora ogni tanto ho qualche episodio ma meno forte. Comunque l'unica come ti dicevo è fare le manovre per far tornare tutto a posto.

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