22 ott 2012

Attacco di panico in diretta.

Prendo il pc. Mi manca il fiato. Il mio cuore batte all'impazzata. Cazzo è? Sto morendo? La guardo e la vedo giocare, sento i battiti sul mio collo ormai sudato e sento il corpo che si sta completamente addormentando. Non sono capace di riprovare tutto questo. Non posso permettermi di stare male, non adesso che sono sola in casa e lui è al lavoro. Come sempre scrivo, come facevo negli anni degli "attacchi di panico". Sto male, mi sembra di svenire. Lo sguardo oltre che allo schermo è rivolto a lei, che gioca e mi sento un po' meglio perché non si sta accorgendo di nulla. Manca poco, lui dovrebbe essere a casa in un paio di ore. E io nel frattempo che faccio?
Se si accorge che non sto bene magari si spaventa. Mi pare di essere bianca come un muro, sento il sangue defluire e concentrarsi sulle estremità delle mani e dei piedi. Il formicolio è sempre più forte ed io continuo a scrivere, mi distraggo un po' almeno e mi è stato detto di farlo per tenere la mente impegnata e non pensare al fatto che le sensazioni portano tutte ad una tetra sensazione di morte. Paura di morire... ma dimmi te. Nel momento in cui sto per cominciare una vita nuova. Tutto mi parla di nuovo e di vita vera, di felicità e di leggerezza e io mi sento un mattone immobile con l'impossibilità di respirare ritmicamente. Tutto odora di paura, abbandonare il vecchio anche se marcio, per un nuovo tutto da scoprire, con mille incognite e mille cambiamenti.
Forse in me sta morendo la vecchia Franci, si manifesta pesantemente nella sua ultima estrema, povera e miserabile apparizione. Io accetto questa farsa, basta che poi mi lasci in pace. Forse non mi riesco neppure a capacitare della morte che porto dentro di me da troppo tempo. Il battito non accenna a diminuire e non sono capace di accettare di stare così. Anni fa mi dicevano di lasciarmi andare all'attacco di panico, di panico non si muore, l'attacco di panico arriva mentre ci si sente in gabbia, perché non si vede una via d'uscita e di fuga. Ma io la vedo, è reale, è in tutti gli scatoloni intorno a me. Lo è nelle mie parole, nei mie pensieri.
MI RIBELLO A TE, attacco di panico. Mi hai rotto l'anima per anni e io non sarò più tua. Ti mollo qui, fanculo!.
Picchiettando sulla tastiera penso al rumore che le mie dita producono e che il battito del mio cuore non è poi così importante, che batta alla velocità che vuole, chi se ne frega... Avrò anche paura di abbandonarti, stupida vecchia me, ma io ho una vita nuova da vivere perciò io ti lascio qui. Non mi avrai più.
Ora chiedo a mia figlia se ha voglia di stare un po' in braccio a me. Ecco come posso coccolarmi e consolarmi, nel futuro che stringo tra le mie braccia.
E poi chiamo lui, che torni a casa da me, che ho voglia di stringere forte pure lui.

Franci
Purtroppo non posso importare i commenti dal vecchio blog, li inserisco comunque qui (vanno letti dal basso verso l'alto (non riesco proprio a fare di meglio)

Franci Mumtrioska
frapollicina
iopollicina.wordpress.com
<3
Franci Mumtrioska
♥♥♥
Franci Mumtrioska
Marzia
lasciasulluscio.blogspot.com
Non ho mai avuto attacchi di panico ma dalle tue parole si comprende quanto fanno stare male.
Sei stata forte a lasciarlo fluire e a continuare a scrivere, il vaffa questa volta glielo hai urlato bello forte! Coccole 1- Panico 0!
Anna
Franci! fai bene a mandarlo a fanculo :-)
Avanti cosí, piena di coccole!
una lettrice
Franci Mumtrioska
Ora va tutto bene, sembra arrivata la stanchezza e spossatezza postuma e quindi mi sto cominciando a rilassare.
Così forte non li ricordavo, erano anni che non si ripresentavano. Scrivere mi ha aiutato a capire da dove è partito…
Un abbraccio.
cinzia73
Ho letto il titolo e mi sono fiondata a leggere … Mi sono riconosciuta nelle tue parole perché proprio oggi pomeriggio è successo anche a me … Nn forte come il tuo !! Ma quanto è brutto … Ora come stai?

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